Bavaglio all'informazione radiotelevisiva italiana. Il decreto mille proroghe è legge. Tagliati i contributi all'editoria a radio e tv, ripristinati invece quelli a giornali di partito, cooperative vere o presunte dei giornalisti, testate no profit. L'informazione nel nostro paese è da oggi ancora meno libera. L'approvazione ha avuto l'appoggio incondizionato della maggioranza, nonostante solo questa mattina fosse stata promessa una modifica in senso contrario da parte del viceministro Paolo Romani. A rischio posti di lavoro, ma soprattutto l'informazione nel nostro paese.
"Sostengo ovviamente il grido d'allarme contro un'atto che intende mettere a tacere una rete di preziosa informazione locale e rappresenta un gravissimo attacco alla professionalità e al lavoro di migliaia di giornalisti che in questi anni hanno alimentato la realtà dell'emittenza locale garantendo un sistema capillare di informazione da e per il territorio. Forse questo governo vuole ridurre il prezioso patrimonio delle tv locali a televendite e liscio, annullando del tutto la filiera dell'informazione che si è radicata in questi anni. E' l'ennesima prova di come ancora una volta questo governo parli di federalismo quando conviene, ma si comporti poi all'opposto penalizzando le realta' locali e il sistema informativo che esse sono in grado di garantire." DANIELE BORIOLI