venerdì 12 marzo 2010

Le bugie sul trasporto ferroviario di Molinari, candidato della Lega Nord alle elezioni regionali

Il candidato della Lega nord Riccardo Molinari ha diffuso in questi giorni un volantino sul servizio ferroviario in Piemonte zeppo di bugie e false informazioni:

  1. la “cancellazione del traffico” sulle linee Novi-Tortona e Asti-Casale-Mortara, così come il meccanismo dei bus sostitutivi, era già cosa abbondantemente fatta dalla precedente giunta di destra, guidata da Enzo Ghigo e con Roberto Cota, attuale sfidante di Mercedes Bresso, Presidente del consiglio regionale.
  2. La giunta Bresso ha stanziato 5 milioni di euro per elettrificare, dopo 150 anni e dopo 10 anni di governo regionale della destra, la linea Casale-Vercelli, proprio per potenziare i collegamenti tra i poli universitari del Piemonte orientale.
  3. Il dirottamento verso altre regioni di materiale ferroviario da parte di Trenitalia è un fenomeno ampiamente praticato dall’azienda sia in un senso sia nell’altro e fa parte proprio di quella valutazione di “inaffidabilità del monopolista” che ci ha spinto a procedere con le gare: ciò detto i dati forniti da Molinari sono del tutto infondati e inattendibili.
  4. I Minuetto sono stati ordinati dalla giunta Ghigo, ma pagati dalla giunta Bresso, giacchè secondo una prassi assai diffusa all’epoca di Cota presidente del consiglio regionale, la giunta di destra assumeva impegni senza alcuna copertura finanziaria. Quanto all’elogio del Minuetto occorre evidenziare al disinformato candidato che la partita dei Minuetto ordinata dalla giunta Ghigo, ha mostrato un sacco di problemi al punto che una quarantina di treni pressoché nuovi sono stati forzatamente ritirati per quasi un anno dalla circolazione per essere sottoposti a un reset che li rendesse almeno minimamente affidabili. Inoltre il Minuetto è un treno che non si adatta a tutte le linee e ai climi rigidi (climi che gli esponenti della Lega Nord dovrebbero conoscere e amare).
  5. I problemi di Alessandria smistamento sono esattamente il frutto dell’atteggiamento “centralista-monopolistico” dell’azienda di Stato di cui i “federalistissimi” a parole Roberto Cota & CO. sono diventati i più strenui paladini. E’ infatti responsabilità del gruppo FS l’allontanamento dall’area smistamento di quelle attività che vi si erano insediate per iniziativa di altri gruppi ferroviari.
  6. Lo sproloquio sul rapporto tra pulizia dei treni e cultura dell’accoglienza dimostra un pietoso stato di confusione culturale: i treni sono sporchi perché funzionano male gli appalti delle pulizie interamente gestiti da Trenitalia su input del governo nazionale; per gli atti di vandalismo, in gran parte compiuti da italianissimi ultras e appartenenti a bande giovanili e, in parte, certo, anche a quelle forme di criminalità che la Lega ormai da anni al Governo, nonostante le varie strombazzate leggi Bossi-Fini, Maroni, ecc, non riesce minimamente a contenere.

Aggiungiamo a tutto ciò che da ormai due anni colui che oggi si candida a guidare il Piemonte è presidente del gruppo parlamentare della Lega, elemento essenziale di un governo che in realtà non ha stanziato neanche un euro sul trasporto ferroviario locale tant’è che nessuna delle Regioni, neppure quelle “buone”, ha mai visto un soldo dei 430 milioni di euro aggiuntivi promessi nella manovra finanziaria che risale ormai a un anno e mezzo fa.

Delle tanto proclamate commesse da 2 miliardi di euro per nuovi treni per il trasporto regionale poi, è difficile trovare se non qualche insignificante e minima traccia.

Con quali credenziali Cota dunque si presenta a garantire un servizio migliore per i pendolari piemontesi.

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