
Trenitalia taglia i treni del Sud e in particolare quelli di Calabria e Sicilia: con il nuovo orario entrato in vigore il 1 °marzo, se da un lato sono partite nuove offerte per l'Alta velocità, dall'altro sono saltati 12 treni a lunga percorrenza. È la denuncia dell'Unione Nazionale Consumatori Calabria: "Nella distrazione di una classe politica che non ha proceduto ad una levata di scudi come in altre occasioni, Trenitalia S.p.A. - denuncia UNC Calabria - ha disposto la soppressione di ben 12 treni a lunga percorrenza che collegavano direttamente Reggio Calabria e la fascia ionica calabrese con Torino, Milano e viceversa. La versione ufficiale è quella della mancata produttività di tali collegamenti dovuti alla scarsa utenza, ma bisogna dire che il personale ferroviario in servizio su tale tratta ha smentito categoricamente tale versione dei fatti, sostenendo invece che nell'arco dell'anno , su questi treni si incontrano migliaia di utenti, viaggiatori abituali, che per ragioni di lavoro, di studio e familiari vivono sopratutto da pendolari, partendo per le destinazioni settentrionali la domenica sera e facendo rientro a casa il venerdì".
Il commento di Borioli riguardo:
Anche il Piemonte rientra purtroppo in questa mattanza. A Torino sono stati appena inseriti i due frecciarossa in più verso Milano che chiediamo da mesi. Peccato però che si sia persa ancora una volta l'occasione per risolvere il problema dei tagli ai treni di media e lunga percorrenza, che sono di esclusiva competenza nazionale. Infatti sono stati ulteriormente falcidiati i treni per il sud d'Italia. I due intercity notte, sopravvissuti al taglio forsennato operato sulle lunghe percorrenze a dicembre, che garantivano i collegamenti tra il Piemonte e la Calabria e tra il Piemonte e la Sicilia, sono stati accorpati in un unico treno notturno diretto a Palermo, con obbligo di cambio per chi è diretto a Reggio Calabria. Ancora una volta Trenitalia conferma di orientare le sue scelte di servizio solo per fare cassa, dimenticando del tutto il suo ruolo di operatore per i servizi universali che devono garantire i collegamenti nel Paese. E il Governo ne è evidentemente soddisfatto, considerato che i treni a lunga percorrenza vengono direttamente concordati tra azienda e Governo.
Stesso discorso vale per i treni tra Torino e Roma, attraverso il basso Piemonte, Asti e Alessandria, che sono stati praticamente eliminati dall'azienda a partire da dicembre e che, nonostante le reiterate richieste della Regione, dei comuni, e dei pendolari, non sembrano interessare all'azienda, né tanto meno al Governo. Ho infatti scritto a novembre al ministro Matteoli chiedendo un suo intervento sull'orario e al momento non ho ricevuto nemmeno due righe di risposta.
E’ triste constatare come il Governo sia costretto a pietire favori, con un ruolo del tutto subalterno, nei confronti di un’azienda da lui stesso controllata.
Stesso discorso vale per i treni tra Torino e Roma, attraverso il basso Piemonte, Asti e Alessandria, che sono stati praticamente eliminati dall'azienda a partire da dicembre e che, nonostante le reiterate richieste della Regione, dei comuni, e dei pendolari, non sembrano interessare all'azienda, né tanto meno al Governo. Ho infatti scritto a novembre al ministro Matteoli chiedendo un suo intervento sull'orario e al momento non ho ricevuto nemmeno due righe di risposta.
E’ triste constatare come il Governo sia costretto a pietire favori, con un ruolo del tutto subalterno, nei confronti di un’azienda da lui stesso controllata.
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